Dal fantasma d’abetaia
spaventato fu il tuareg,
ammaliato dal pallore
del tapin lo spettro fu.
Quando si stappò una Pepsi
l’onda cupa dei ricordi
l’assalì e le pazze talpe
taroccate taglieggiò.
Tarme sull’accappatoio
e la sciarpa in puro lamb,
dalla Scozia in mini Morris
una Bic si riportò.
Lui leggeva in grandi tomi
cronistorie di pirati
e banditi rhodesiani a
Sigmaringen in risciò.
E fatalità una volta
fu una stipsi l’onta amara:
troppi fichi, psiche affranta,
non fu mai come Gaston.